uzzolo |
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13|04|2006 |
concerto aquaragia: domanda uzzoliana: "meglio vivere o esistere"
unica risposta ricevuta: "meglio essere" - Claudio Fregni
mai risposta più azzeccata fu detta. |
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ernesto |
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13|04|2006 |
come per incanto un giorno potresti trovarti a parlare con un uomo all’apparenza poco interessante, poi parola dopo parola ti ritroveresti scaraventata da una situazione all’altra provando emozioni fortemente contrastanti e capiresti che è possibile amare ed odiare allo stesso tempo una persona una cosa un luogo; a questo punto sconvolta inizieresti a porti molte domande che forse poi sono anche quelle del tuo interlocutore (galleggiante perderesti il controllo di una situazione sempre stata normale, una sensazione paragonabile all’impugnare un mazzo di rose senza carta stagnola). |
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cim |
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13|04|2006 |
ho iniziato un libro, "chiedi alla polvere", di Fante, l'ho già iniziato da un mese, lo leggo solo a pranzo quando posso, l'altro giorno un simpatico ragazzo frequentatore delle quattrotette mi dice che sta per uscire un film su questo libro.......se tanto mi da tanto penso sarà molto carino.
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CriMo |
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11|04|2006 |
...senza parole....comunque vada rimane il fatto che la metà degli italiani la pensa così...o forse non pensa, è talmente decerebrata, svogliata, disinteressata....non so cosa pensare.....delusa comunque... |
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leo |
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10|04|2006 |
In qst momento vorrei semplicemente sveglarmi da quello che sembra un INCUBO infinito...non ci posso/voglio credere...che delusione...ma allora alla gente va bene stò nano di merda con tt la sua tribù del k...che schifo, che schifo. permettete lo sfogo. |
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cim |
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10|04|2006 |
un paio di scarpe......è tutto ciò che voglio dalla vita! |
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dai che ce la fai |
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07|04|2006 |
lo so so che stai leggendo e vorresti scrivere, ti friggono le dita, ma hai paura di non essere all'altezza, di essere fuori luogo, di essere banale, no no e poi no tutti hanno bisogno di tutti ogni ecosistema è equilibrato e tutto concorre per questo equilibrio. La semplicità e poche seghe mentali fanno grandi l'umana natura.
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up |
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07|04|2006 |
le parole sono tutto (o quasi), un libro è vita. |
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cim |
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07|04|2006 |
....come arturo bandini, learco guerra, maleussen. |
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immunodeficiente |
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07|04|2006 |
immunodeficienteeee.... grazie della bella serata unplugged! :) ettore resisti!! |
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mic |
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06|04|2006 |
la faccenda si complica, siamo come uno stitico che attende il momento in cui avrà uno stimolo definitivo per poter esondare il contenuto di sofferti giorni. L'edera intorno a noi si complica e piano piano acquista spazio e tempo con passo lento ma inesorabile.
Di solito si dice che la lontanaza avvicina.....speriamo sia così. |
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uzzolo |
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06|04|2006 |
....compreso noi, sarebbe bello comunque dare un volto, un nome.......una "responsabilità" dietro ogni messaggio. |
così se si potesse avere |
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pensieri... |
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06|04|2006 |
piove, piove....su tutto, su quel che è e che sarà....perchè ho sempre bisogno di sapere quel che sarà, è così difficile vivere il momento. Io sono qui ora, niente di più..........non è facile |
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uzzolo |
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06|04|2006 |
grazie a chi impreziosisce il presente guetbook con belle parole/racconti/idee, grazie davvero, tutto ha avrà un senso. |
sinceramente |
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Pranzo |
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06|04|2006 |
Mio padre voleva entrare nel posto in cui io sono stato.
A pranzo hanno cominciato a parlare della stessa piazza che solo qualche ora più tardi avrei potuto ammirare anch’io.
Io ho ascoltato, senza dir nulla, distante, come se non conoscessi i luoghi che descrivevano.
L’ho fatto perché penso che i luoghi, come le persone, cambino in continuazione, anche a distanza di poche ore.
L’ho fatto perché mi piace ascoltare la realtà di persone che sanno ancora emozionarsi con semplicità.
Per questo apprezzo i messaggi fraterni che sprizzano gioia per una serata al cinema, per una serata a teatro, per un incontro o per una bruschetta in pizzeria.
Mi stupisco di quei “miei” 4 su 6 (approssimativamente) che sanno stupirsi. Ma tutto questo non centra nulla con ieri.
Mia madre: “ia dit che a la sera a ghera’n concerto”.
Mio padre: “volevo entrare ma non si poteva perché c’erano le prove. Il biglietto costava 8 euro”.
Sorrido al pensiero di mio padre ascotatore, seppur momentaneo, di quel mio stesso evento.
Magari avrebbe sentito proprio quel pezzo sui video che ti riprendono, che raccontano esperienze personali, da cui però non ti senti rappresentato perché ti ricordi di aver vissuto quei momenti con stati d’animo opposti rispetto alle sensazioni che ti lasciano le stesse immagini che rivedi.
Mia madre si è alzata, pronta per andare a riposarsi.
”Sapete dove sono stato ieri sera? Proprio in quella piazza, in quel teatro a vedere quello spettacolo”. Non ho aggiunto altro. |
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